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Le blog de el-theus

Il materialismo giuridico.

6 Juin 2022, 16:21pm

Publié par el-theus

In questo breve scritto voglio solo porre delle domande rispetto allo stato della scienza giuridica nei nostri tempi. Domande che mi paiono legittime, ma dato il deserto dei tempi che viviamo, faticano a trovare risposta e vengono meccanicamente dismesse come se nel ‘mondo di oggi’ non avessero più alcuna rilevanza, mentre invece mi sembrano averla del tutto e pienamente.

Si fa come se il diritto positivo avesse esaurito completamente la sfera, l’area del diritto. E non si capisce il perché. Come se questo fenomeno riduzionistico del diritto all’atto volontario posto dall’uomo fosse in sé e di per sé sufficiente ad esaurire il tutto del diritto. Quando all’evidenza manifesta, non è affatto così che stanno le cose. Si è ridotto monopolisticamente il diritto a ciò che pone l’uomo, l’essere umano, per volontà ed arbitrio proprio, a capriccio, come se fosse solo ed esclusivamente convenzione, arbitrio del più forte, maggioranza di turno. E si è relegato il ‘diritto naturale’ a pura fantasia, inesistenza, a nulla. Come se l’essere umano ed il suo arbitrio nel mondo fossero tutto. Ma questa ‘presunzione’, questo dare per scontato che esiste solo ciò che l’uomo pone, vuole e decide a suo capriccio e circostanze mutevoli, progresso tecnico, ‘potenza raggiunta dalla tecnica’, pare alquanto presuntuoso ed estremamente riduttivo rispetto alle concezione del diritto che tutte le culture del mondo e l'antichità greco-romana in primis hanno sempre avuto. Quindi sorprende la facilità con cui si scartano le elaborazioni ‘naturalistiche’ del diritto, quelle non volontaristiche, non positive, non statali del diritto. La modernità a fatto piazza pulita di moltissime cose, tra cui di tutta evidenza, anche una certa concezione ampia del diritto, che non esiste più, per ridurlo a convenzione posta, arbitrio, cosa che dopotutto dovrebbe in fondo sorprendere non solo i profani, come eventualmente me, ma anche e soprattutto gli ‘addetti ai lavori’.

Sembra di sentire: ‘Silete teologi in munere alieno’.

Questo scarto tra l’antico ed il moderno mi ritorna di continuo, perché mi pare che la dicotomia che si è posta tra diritto naturale e diritto positivo comporta una facilità e noncuranza delle conseguenze che esclude ogni ampiezza al diritto, riducendolo solo alla lex del ‘Legislatore’ parlamentare. Il diritto come ‘ingegneria sociale’, o ‘controllo sociale’, andando così ad intaccare e violare in fondo la vera propria natura del diritto, dello ius. Se questo diritto esiste ancora, ed è lo sfondo, o il sottosuolo, il diritto profondo.

E’ della modernità aver fatto piazza pulita dell’antichità e di tutto il suo retaggio e Tradizione, con la T maiuscola. Antichità che aveva posto, diversamente dai moderni, basi solide al reale e al mondo. O sicuramente basi più adatte e consone al vivere dell’uomo sulla Terra e non su Marte. Il fatto che la modernità abbia cancellato ad esempio la ‘metafisica’, e abbia ridotto ogni cosa a ‘materialismo’, ‘materia’, cancellato ogni dimensione trascendentale, spirituale, che vada oltre la fisica ed il ‘materialismo scientifico’ o ‘pseudo-scientifico’, getta l’uomo moderno nella perdita di ogni riferimento, lo butta nello sconforto, nella perdita di senso, di significato e direzione, assenza di riferimenti, capacità di collocarsi e ricollocarsi.

L’uomo moderno non sta solo attraversando una crisi esistenziale, non è solo l’Uomo senza Qualità di Musil, o l’uomo Kafkiano, è un essere che stà perdendo la sua umanità, testimone oculare angosciato al vedere ormai imminente la sua prossima estinzione, per entrare forse nella bestialità, animalità, ritornare bestia o passare nella post-umanità. L’uomo cyborg, l’uomo ‘simbionte’, il trans-umano, il post-umano. Si parla di ‘estinzione dell’umanità’. Si classifica questa modifica come ‘evoluzione’, ‘progresso’, sebbene sia fuori dalla comprensione umana la possibilità di capire come la sua estinzione, l'estinzione dell’umanità quale la si conosce, possa essere un ‘progresso’, o come in qualunque modo si possa affidare all’intelligenza artificiale, se di intelligenza si può parlare, la dimensione politica, giuridica e l’amministrazione delle cose umane.

Si parla di Diritto Postumano, vedere il libro di Giuseppe Zaccaria ‘PostDiritto’ presso il Mulino. O il libro ‘Il prezzo della Connessione. Come i dati colonizzano la nostra vita e se ne appropriaino per far soldi’ di Nick Couldry, Ulyses A. Mejias, il Mulino.

Qui il video sul Biodiritto di Stefano Rodotà. Festival della Filosofia 2011 https://www.youtube.com/watch?v=l13AdYRi3ek

Francesco d’Agostino Il Biodiritto, Festival della Filosofia, 2011. https://www.youtube.com/watch?v=zj6HnOAPVes

Bioetica e biodiritto, Scienza, Dirittto e Società a Confronto. https://www.youtube.com/watch?v=yhdTj5IE0N8

 

Se si riduce il diritto a ‘tecnica giuridica’ di ‘ingegneria sociale’ a piacimento, nel unico ed esclusivo nome della ‘libertà’, ossia ‘tutto è permesso’, ci si potrà permettere di tutto. Per cui inevitabile sarà chiedersi che senso e funzione manterrà il diritto in tale contesto? Se si riduce il diritto solo ai ‘diritti umani’, al ‘diritto positivo’, al diritto ‘monopolio di Stato’ prodotto dal ‘Legislatore’ e non si considera più il diritto alla luce di una concezione più ampia e naturale, delle regolarità della Natura, una concezione ‘metafisica del diritto’, di contro a coloro che della metafisica, e della natura hanno fatto piazza pulita, tabula rasa, si rischia di incorrere in problemi gravi se non gravissimi da cui, come già allertato da Hans Jonas e molti altri filosofi con lui, non ci si potrà più salvare e a cui non si potrà più porre rimedio. Violare le leggi e le regolarità della natura, rischia di provocare danni irreparabili non solo alla ‘natura umana’ quale è sempre esistita e conosciuta, sebbene venga ‘negata’ l’esistenza di una ‘natura umana’ da alcuni, per dare l’avvio a un processo di modifica genetica del genere umano di cui non si conoscono le conseguenze, non si hanno le chiavi, irreversibile. Cosa che già si opera nei confronti della natura e della biodiversità. Cosa che pare sia stata già avviata sull'umano con i vaccini covid-19, i  'bambini transumani'. Tutto da vedere.

Si considera ‘emancipazione’ la liberazione dell’uomo, dell'essere umano, dal condizionamento biologico. L’emancipazione sarebbe 'non essere prigionieri della propria biologia'. In nome del fatto che l'essere umano è più della sua biologia, o più della sua animalità, concezioni e concetti forse da rivedere e ripensare, è legittimo tutelare e consentire la libertà di ‘emanciparsi’ dal proprio corpo, come se fosse possibile. La tecnica oggi permette qualche modifica, ma non permette ancora la fuoriuscita e la modifica reale del proprio corpo, solo delle sue fattezze esteriori.

Ora la domanda da porsi perlomeno è se questa deregolamentazione del diritto a favore dei ‘valori della modernità’ ossia ‘libertà’, ‘uguaglianza’ fantomatica, sia dopotutto consentita in diritto, ambito che per definizione dovrebbe tutelare i confini delle cose e della natura e la natura delle cose.

Si vuole modificare la natura, modificare ad arbitrio il diritto che dovrebbe tutelare la natura e modificare a sua volta il linguaggio che dovrebbe esprimere tutto ciò. La famosa Neo-lingua di Orwell. Newspeak. Novlangue. Ora i primi risultati di questo processo di decomposizione del reale e del mondo sono già tutti presenti e ravvisabili. E’ giusto procedere per tale 'non retta via'? E’ giusto andare a modificare le strutture del reale senza avere poi la minima capacità di controllare alcunché né dal punto di vista biologico, né dal punto di vista sociale, né dal punto di vista linguistico-conoscitivo-comunicativo? Almeno questa domanda cruciale qualcuno dovrebbe porla e cercare di porre freno ed argini allo sfacelo esistenziale che si prospetta per l’umanità intera e le future generazioni se mai ce la faranno. Questa ha tutta l’aria di essere non solo l'estinzione e la fine dell’umanità ma anche la fine di ogni diritto. Ogni retta via e rettitudine nel mondo. E questo rischia di essere molto grave. Perchè quando dopo aver modificato la biologia, si sarà anche rotto lo strumento che permetteva di rettificare gli errori e porre freno alle distorsioni, si resterà privi di ogni rimedio al male.

Eppure tutto questo viene spazzato via con estrema leggerezza, come se gli unici valori da tutelare fossero i valori economici, le stipule dei contratti, gli accordi contrattuali, prezzi, profitti, e costi e concedere sempre maggiore libertà, ‘tutto è permesso’, ma non maggiore libertà alle persone, le libertà civili che servono a rendere libere le persone, bensì quelle che rischiano di mettere a repentaglio umanità e natura. E’ come se si fosse scivolati nel non-diritto così senza neanche accorgersene, come se fosse ‘normale’ arbitrare a piacimento, secondo convenienza, capricci e 'diritti', perché il solo ‘diritto legittimo’ sarebbe quello ‘posto’, che poi diventa ‘imposto’ fascisticamente dalle autorità, lo Stato, i rappresentanti di esso, che non rappresentano poi nemmeno più né lo Stato, né il popolo, né la nazione ad esso sottostante, nazioni oramai sfasciate che non esistono praticamente più, per interessi che non sono più né dei popoli ‘inesistenti’ disintegrati sfasciati, né degli Stati, ma interessi tecnologici, di interesse e profitto o progresso, tutti da ‘ridefinire’, 1%, con tutti i relativi problemi di ‘crisi della democrazia’ e ‘dei sistemi politici’ in corso. Crisi letteralmente del mondo e sua organizzazione.

Il che ci conferma che forse qualche domanda bisognerebbe farsela.

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